Inaugurazione Presidente USA, Marcia delle Donne su Washington

Inaugurazione Presidente USA Trump e Marcia delle Donne su Washington

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Aspettando l’inizio ufficiale per Donald Trump e le prime proteste. Prossimamente, nella capitale americana. Ingorghi prevedibili.

NEW YORK — Inaugurazione Presidente USA e Marcia delle Donne. Accoppiata insperata e vincente in meno di 48 ore, da segnare in agenda.

Per due giorni, il prossimo Gennaio, centinaia di migliaia di americani si riverseranno su Washington. Difficile da settimane trovare una camera d’albergo libera.

Il 20 Gennaio 2017, molti parteciperanno alla tradizionale cerimonia di inaugurazione della nuova Presidenza. Davanti al Capitol, la sede del Congresso statunitense, Donald Trump presterà giuramento sulla Costituzione. Da Novembre sono in corso i lavori per la costruzione del palco. 58esima cerimonia inaugurale per il 45° Presidente degli Stati Uniti d’America.

Il giorno seguente, il 21 Gennaio, la Marcia delle Donne su Washington. Nella capitale sono attese migliaia di donne, e non solo, per la prima protesta di massa contro il Presidente appena insediato. Anche se non autorizzate, non si escludono manifestazioni il giorno stesso dell’inaugurazione.

Il gruppo che sta organizzando la transizione — cioè il passaggio di consegne tra Barack Obama e Donald Trump — da settimane sta faticando per costruire una squadra di Governo che possa superare il vaglio del Senato. Ma ancor di più sta faticando a trovare delle celebrità che vogliano esibirsi il giorno in cui la Casa Bianca avrà un nuovo inquilino. Pare che l’ultimo davvero famoso ad aver rinunciato all’invito, in ordine di tempo, sia stato Andrea Bocelli, a quanto pare preoccupato della reazione dei suoi fan.

Trump, per ovviare all’imbarazzo di tanti no, ha già detto che non vuole personalità o cantanti alla sua inaugurazione, perché si tratta di un evento per la gente comune.

La sua Presidenza inizierà sotto il segno dell’impopolarità, e non solo quella già rilevata dai sondaggi. Le donne che marceranno il giorno dopo il suo giuramento gli ricorderanno che la maggioranza degli americani ha comunque votato per Hillary Clinton: quasi 2 milioni e 900mila voti in più di Trump. Le elezioni presidenziali americane del 2016 saranno ricordate anche per questo enorme scarto nel voto popolare.

Il 20 e 21 scenderò da New York a Washington pure io. Per iniziare il racconto delle due Americhe che si confronteranno nei prossimi quattro anni.


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